Tagli

«Posso rimpicciolirmi, rubarti un abbraccio e stare zitta, in ascolto di te e non della mia testa?»
«Puoi fare quello che vuoi. Io cosa devo fare?»
«Quello che vuoi.»
«Non dirlo…»
«Lo dico. E se nemmeno tu sai cosa vuoi, puoi sempre baciarmi. Ma fallo piano, mi sento fragile.»
«Andresti in frantumi. Starò attento, attento a non procurarti danno.»
«Non preoccuparti. Non c’è nulla di importante da proteggere. Non c’è nulla. Sono così niente.»
«Stai male. Sei qualcosa, qualcosa che soffre. Mi preoccupo.»
«Però…»
«Cosa?»
«Mi è scappato… Mi chiedo quando tu mi stia prendendo per pazza…»
«È un’idea che non mi sfiora.»
«Invece a me sfiorano vortici di pensieri, parole e immagini che non riesco ad afferrare. Appena ci provo sfuggono. Appena ci provo, mi taglio e sanguino.»
«Ti posso aiutare?»
«Non so dirti come: lo stai facendo.»

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