Labirinti senza importanza

«Hai sonno?»
«Non ancora. A che pensi?»
«A mala pena so di pensare. Credo di stare in quella fase in cui di chiaro hai solo un colossale punto interrogativo. Mi sembra di non sapere nulla, nemmeno cosa sia giusto e cosa sbagliato… Soprattutto, temo di non avere la certezza che ciò che considero giusto sia giusto, e che ciò che considero sbagliato sia sbagliato. Il che, davvero, è un problema se vuoi stare al mondo. Un po’ come se ti avessero tolto le istruzioni per l’uso.»
«E questo come ti fa sentire?»
«Strana. Ferma al punto di partenza, sempre lo stesso. Mi guardo intorno e mi chiedo: “che ci faccio qui?”»
«Sei qui per conoscerti. E diventare te stessa.»
«Sono incompresa. Non da te.»
«E da te?»
«Io mi capisco. Non sempre, ma mi capisco. Qualcosa di me la so. Quel poco che trasmetto agli altri, però… faticano a capirlo, loro.»
«La gente che non ha mai sofferto per qualcosa non è abituata a capire.»

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